Che cosa sono le extrasistoli?

Le Extrasistoli, come dice la parola stessa, sono extra-battiti, cioè contrazioni cardiache anomale che originano da un gruppetto di cellule diverse da quelle da cui normalmente nasce e si propaga l’impulso elettrico che fa battere il cuore.

Esse si sovrappongono quindi al ritmo naturale del cuore e ne interrompono la normale sequenza ritmica determinando quindi la comparsa di una aritmia.

 

Come si distinguono le extrasistoli?

A seconda della zona di origine si distinguono in extrasistoli atriali e ventricolari e possono insorgere in cuori sani o in cuori malati.

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Nel paziente sano possono essere favorite dallo stress (psichico e fisico) e dall’abuso di sostanze eccitanti come tè, caffè e tabacco, da alterazioni della funzionalità tiroidea o da alterazioni della concentrazione ematica degli elettroliti (in particolare Sodio, Potassio e Magnesio).

Nel paziente malato invece posso essere spesso la prima manifestazione di aritmie più gravi o patologie come l’infarto, lo scompenso cardiaco, le malattie delle valvole cardiache o le cardiopatie aritmogene tra le quali le più importanti sono la cardiomiopatia ipertrofica, la cardiopatia dilatativa, la displasia aritmogena del ventricolo destro, la Sindrome di Brugada e la Sindrome del Qt lungo. Anche gli atleti sono molto frequentemente affetti da extrasistoli ed in circa il 2% di essi viene fermato alla visita di idoneità agonistica.

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Quali sintomi causano le extrasistoli?

La comparsa di extrasistoli, che possono verificarsi in maniera del tutto asintomatica, si associa tipicamente alla sensazione riferita di “cuore che si ferma”, “palpitazione”, “tuffo al cuore”, “cuore in gola” ed “aritmia”.

Questa sensazione tende a impensierire il paziente, ma nella maggior parte dei casi non c’è da preoccuparsi.

Le extrasistoli infatti sono generalmente aritmie benigne, si risolvono spesso eliminando i fattori scatenanti citati precedentemente, e richiedono un trattamento soltanto in caso di intolleranza da parte del paziente, nel caso in cui siano così numerose da limitare il normale funzionamento del cuore e nel caso in cui aumentino di frequenza sotto sforzo.

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Come si effettua la diagnosi delle extrasistoli?

Sebbene talvolta sia possibile per lo stesso paziente avvertire la presenza di extrasistoli dall’autopalpazione del polso, l’esame fondamentale per la diagnosi delle extrasistoli è l’elettrocardiogramma.

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Se tuttavia esse sono tendenzialmente rare allora è necessario ricorrere all’esecuzione di un Holter cardiaco che registrando il battito cardiaco per 24 o 48 ore permette di identificarle nella quasi totalità dei casi consentendo di contare il numero dei battiti irregolari, tipizzarli in base alla loro origine, e valutare soprattutto la loro frequenza e ripetitività rispetto ai battiti cardiaci normali e la loro comparsa o riduzione in base alle attività quotidiane (lavoro, pasti, sport, relax, riposo) e al ritmo sonno-veglia

In caso di ulteriori dubbi o alterazioni rilevate durante la visita, è possibile richiedere l’ecocardiogramma color doppler per valutare meglio la struttura cardiaca e indagare la presenza di patologie strutturali del cuore di tipo congenito (displasia aritmogena del ventricolo destro, cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva) o acquisite negli anni (di natura ischemica o valvolare) e il test da sforzo che permette di registrare l’attività elettrica del cuore mentre il paziente cammina sul tapis roulant o fa la cyclette. Se l’extrasistole scompare o diminuisce durante l’esercizio fisico, di solito non è considerata grave. Viceversa, se l’esercizio fisico provoca o incrementa i battiti extrasistolici, è verosimile che il cuore sia affaticato in modo patologico e sarà necessario proseguire con ulteriori esami più approfonditi o invasivi (RM o TC cardiacacoronarografiascintigrafia miocardica, studio elettrofisiologico).

 

Quali sono le possibili terapie per le extrasistoli?

Esistono due possibili opzioni terapeutiche per le extrasistoli: l’assunzione di una terapia farmacologica, che però dovrà essere continuata quotidianamente, oppure, solo nel caso specifico delle extrasistoli ventricolari, l’ablazione transcatetere che consiste nell’andare ad eliminare le cellule responsabili . L’ablazione è una tecnica sicura ed efficace che si svolge in anestesia locale e che permette di sopprimere l’aritmia senza il bisogno di continuare ad assumere i farmaci anti-aritmici. In ogni caso la comparsa di extrasistoli rende opportuna una valutazione cardiologica per eseguire una serie di accertamenti strumentali (tra i quali l’elettrocardiogramma, l’ecocardiogramma e l’holter cardiaco) che permettono di fare chiarezza sulla severità del disturbo, sui fattori scatenati  e sulla eventuale necessità di ricorrere ai farmaci o all’ablazione.